Avete letto classifiche sui migliori libri di questo 2017 ovunque, lo so e al solo pensiero di leggerne un’altra state male, vi capisco, però visto che le avete lette ovunque magari potete dedicare qualche minuto del vostro tempo anche alla mia di classifica, perché poi le altre sì e la mia no?. Neanche io sono una fan delle classifiche, ridurre le molte letture a una decina è un compito un po’ difficile, anche perché di libri belli (ma veramente belli) ne ho letti parecchi quest’anno e quindi mi spiace per quelli che ingiustamente (per questione di numero) sono rimasti fuori. Quindi ecco la mia personale top 10 (e se volete ditemi anche i vostri titoli di questo 2017 ché sono curiosa).
Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo più a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza.
La storia della sua famiglia era una grande processione di stanze una dentro l’altra, stanze invase dal sole e dalla polvere, alcune vuote, altre pullulanti di spettri e altre ingombre di pezzi di mobili e vecchie foto e oggetti inservibili, ammucchiati gli uni sugli altri come nel retro di un teatro. Quelle erano le stanze in cui era meglio non entrare.
Che succede, mà? Vuoi che racconti la storia tua e del tuo sposo e mi hai dato la vista potente dei tuoi ultimi istanti? Quando, si dice, l’intera vita e quella delle persone care scorre davanti agli occhi.
- Con molta cura. Severino cesari (Rizzoli)
Lo sai benissimo, di ciò che è in tuo potere affrontare ha senso prendersi cura. Ma proprio nel momento in cui pensi di esserti preso già abbastanza cura, abbastanza, e che potresti accontentarti, rimane in fondo solo quel poco di cui mi occuperò domani.
La vita è fatta di pochi momenti importanti che spesso nemmeno riusciamo a scorgere mentre li viviamo. Loro ci seguono sempre un passo indietro e quando ti volti è già tutto fatto, irrimediabilmente compromesso, nel bene o nel male.
Il male lascia senza parole. Se non lo nomini, non esiste. Se non lo chiami, scompare. Fino a che non impazzisci per aver ingoiato tutte quelle parole impronunciabili. Ma non è meglio staccarsi dalla realtà piuttosto che ammettere che sia finita ogni cosa?
Né uniti né divisi. E il problema è che questo è vero anche per i loro nemici. Che poi saremmo noi. In teoria, siamo tutti schierati contro il terrorismo: però, sul terreno, le cose sono sempre più ambigue. A volte la priorità è un altro nemico.
Voi civili non potete essere il mio nemico, finché non lavate la mano contro di me. Ma sempre con la massima sincerità vi devo ricordare che voi uccidete continuamente i nostri civili. E rubate le nostre terre, il nostro petrolio, le nostre miniere, le nostre cose. Ci fate soffrire ogni giorno. Se gli fai male, il gatto ti graffia.
Quello che non capivo, quello che avevo capito adesso, all’improvviso, era che se smettevo di andare indietro, di cercare di recuperare il passato, forse c’era un futuro che mi aspettava, che ci aspettava, un futuro che si sarebbe svelato se solo mi fossi voltata a guardarlo.
La sua intelligenza lo ha portato a percorrere una strada a tre tappe: dal semplice al complicato e poi di nuovo al semplice.