Finalmente torno ad aggiornare il mio amato blog, perdonate l’assenza e i pochi contenuti ma qualche impegno personale e qualche piccolo imprevisto mi ha portato via il tempo necessario per star dietro al sito. In questa domenica apparentemente tranquilla in cui ho deciso di dedicarmi solo ai miei amati libri ho pensato bene di scrivere qualcosina e quindi ecco qui un nuovo post. Mettendo da parte per un attimo le classiche recensioni (ci sto lavorando sopra e fra poco torneranno anche quelle) oggi spazio alle curiosità che ogni tanto cerco di conoscere documentandomi un po’.
Ci sono scrittori proliferi così come ci sono scrittori che hanno conosciuto la fama soltanto grazie ad un unico libro e quindi il loro nome è associato indissolubilmente alla loro unica creatura. Ecco quindi cinque grandi scrittori e i loro unici capolavori.
Emily Brontë: Cime Tempestose
La seconda delle sorelle Brontë è famosa per il suo unico romanzo Cime Tempestose, considerato uno dei classici della letteratura inglese del diciannovesimo secolo. Emily aveva avuto fin da giovane una salute cagionevole. Si ammalò di tubercolosi e nel 1848 entrò nella fase terminale della malattia. Secondo una lettera del suo editore in quel periodo era impegnata nella stesura del suo secondo romanzo che però non vide mai luce.
Margaret Mitchell: Via col vento
Margaret Mitchell era una fervida lettrice. Leggeva tutto ciò che trovava avidamente e al marito spettava il compito di portarle i libri presi in prestito dalla biblioteca locale. Stanco di questo tran tran, suggerì alla moglie di smettere di leggere e provare lei stessa a scrivere qualcosa. Decise quindi di mettersi alla prova e, complice un lungo periodo di riabilitazione alla gamba che la costringeva a riposo, scrisse il suo primo libro. Margaret però lo aveva considerato più un passatempo che un lavoro vero e proprio anche se quando un agente letterario venne a conoscenza del manoscritto e lo chiese per leggerlo, lei non ci pensò due volte a consegnarlo. La casa editrice fu subito presa dal romanzo e decisero di pubblicarlo immediatamente nel 1936. Via col vento vinse il Pulitzer e dal libro venne tratto il celebre film. Nel 1949 lei e suo marito vennero coinvolti in un incidente stradale dove Mitchell perse la vita qualche giorno dopo il ricovero.
Sylvia Plath: La campana di vetro
L’unico romanzo di Sylvia Plath, La campana di vetro, è un romanzo semi-autobiografico, unico nella carriera della Plath morta suicida nel 1963 a soli trent’anni. Quando la Plath morì lei e il marito, per quanto separati, erano ancora formalmente sposati, motivo per cui a lui spettò tutto il patrimonio della moglie comprendente quaderni privati e un manoscritto incompleto di quello che sarebbe dovuto essere il secondo romanzo. Lui distrusse gran parte dell’eredità e altro materiale non è stato mai più ritrovato.

J.D.Salinger: Il giovane Holden
Il romanzo di formazione per eccellenza Il Giovane Holden fu l’unico romanzo dello scrittore J.D.Salinger, accostato a una serie di racconti. Il successo improvviso del romanzo e la conseguente popolarità turbò molto Salinger che alla notorietà rispose isolandosi sempre di più e tutti coloro che invadevano la sua privacy, minacciava di agire per vie legali.
Giuseppe Tomasi Di Lampedusa: Il gattopardo
L’unico romanzo dell’autore siciliano, Il gattopardo, fu pubblicato postumo un anno dopo la morte dello scrittore che vinse poi il Premio Strega e divenne best seller. Considerato oggi uno dei romanzi più grandi della letteratura italiana rischiò di non vedere mai la pubblicazione dato che sia Mondadori che Einaudi si rifiutarono di pubblicarlo. Elio Vittorini che lavorava per entrambe le case editrici decise di rispedire il manoscritto all’autore bloccandone la pubblicazione. Dopo la morte di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa il libro fu pubblicato da Feltrinelli diventando un vero e proprio caso editoriale.
Non lo ho letto questo libro, ma vorrei recuperarli prima o poi 🙂
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Ti faccio compagnia io. Togliendo Il Giovane Holden (libro che ho detestato come pochi) tutti gli altri mi mancano.
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Sinceramente il giovane Holden è quello che mi ispira poco
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A me non è piaciuto e non lo nascondo nemmeno. Personaggio irritante come pochi.
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Il fatto che sia un grande classico non sta a significare ne debba piacere a tutti per forza 🙂
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Verissimo, però è lo specchio di un’epoca e di un certo modo di vivere, per me vale la pena leggerlo. Li ho letti, nel corso dei miei (purtroppo…) tanti anni. Se devo scegliere uno su tutto, direi Il Gattopardo.
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La bellezza dei libri sta anche in questo, un libro da qualcuno odiato può essere quello amato da qualcun altro. Con Holden credo che abbia influito su tutta la storia l’aver mal sopportato il protagonista. Ammetto (quasi controvoglia) che però ha degli spunti di discussione molto validi.
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Non sapevo avessero scritto un solo romanzo, interessante!
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Questi romanzi sono bellissime perle della letteratura universale, parlo soprattuto di Via Col Vento, Cime Tempestose e Il Gattopardo. *.*
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Ma sai che di quelli che ho citato ho letto solo “Il giovane Holden”? Gli altri mi mancano
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dei libri che hai citato, penso che quello imperdibile sia davvero il Gattopardo
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Proverò a seguire il tuo consiglio e leggerlo quanto prima: grazie 😊
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