Ve lo ricordate il momento in cui siete diventati lettori? Quel momento in cui avete capito che la lettura non era solo un passatempo per riempire quelle ore di noia, ma qualcosa di molto più serio? Ve lo ricordate il primo libro che avete letto?
Il momento in cui sono diventata lettrice non lo ricordo, ricordo però mio padre che tornava da lavoro portando il Corriere dello Sport e prima che fosse pronto in tavola lo sfogliava e lo leggeva. Ricordo sempre mio padre, il pomeriggio in poltrona, occhiali e un bel tomo tra le mani. Era un appassionato di storia e di biografie e i suoi libri sono ancora lì, qualcuno ha ancora qualche segnalibro tra le pagine. Più che voler diventare lettrice io volevo diventare come lui, volevo mettermi accanto a lui, sfogliare il mio bel libro e magari commentarlo insieme. Se sono diventata lettrice è stato per spirito di emulazione all’inizio, per pura estasi successivamente.
Le mie prime letture sono state i fumetti: Paperino, Zio Paperone e ogni tanto Topolino anche se l’ho sempre trovato abbastanza saccente. Quando mi chiedono delle mie prime letture fatte io rispondo senza vergogna che ho iniziato dai fumetti. Vorrei aver delle storie più interessanti, tipo ho iniziato da Piccole Donne, il libro Cuore o qualche classico per ragazzi, ma io ho iniziato col mondo dei paperi e mi sta bene così. L’unica cosa che non mi stava bene era che il fumetto che acquistavo la domenica mattina lo terminavo la domenica sera e quindi passavo una settimana d’agonia e d’attesa che mi avrebbe portato verso il nuovo acquisto. Il passaggio ai libri è stato quindi naturale, avevo bisogno di libri che fossero più lunghi, di storie che durassero di più.
L’amico ritrovato di Fred Uhlman è stato il mio primo libro. Eravamo in vacanza e mia cugina aveva portato con sé questo piccolo libriccino. Parlo di un’estate di molti anni fa (non tantissimi eh, non sono così vecchia), un’estate in cui gli smartphone non c’erano e i cellulari stessi non avevano l’importanza che gli diamo oggi. Un pomeriggio in cui non potevamo scendere in spiaggia a causa del brutto tempo iniziai a leggerlo e fu amore a prima vista. Avevo dieci, undici anni, non avevo le basi tali da comprendere gli eventi storici raccontati nel libro. L’amicizia tra i due bambini mi aveva folgorata e l’avevo divorato. Se devo pensare al momento in cui ho capito che la lettura era qualcosa di cui non potevo fare a meno è stato quello. Quando tornai dalle vacanze la prima cosa che feci fu farmi portare in una libreria e scegliere le mie successive letture.
Le prime letture fatte, Gomorra, Il buio oltre la siepe, Il fu Mattia Pascal e 1984 andavano a confermare ciò che avevo già capito: non potevo più stare senza i libri.
Sono diventata lettrice grazie a mio padre, mia madre invece mi ha sempre rimproverato di leggere troppo, la frase stai sempre a leggere me la farò tatuare prima o poi visto che mi viene detta in continuazione. Non sono una che impone la lettura agli altri, è qualcosa di cui io non riesco a farne a meno, se gli altri riescono a vivere senza sfiorare almeno un libro sono fatti loro.
Non sono le loro storie quelle che mi interessano, ma quelle di lettori come me. Questa rubrica Lettori si raccontano nasce con questo intento, dare voce ai lettori, raccontare come e quando è nato il loro amore per la lettura e quali letture sono state determinanti nel loro percorso.
Ora la parola passa a voi, a chiunque abbia voglia di raccontarsi.
Nemmeno io ricordo il momento in cui sono diventato lettore… sicuramente ho iniziato con i funetti, il topolino settimanalmente… poi ricordo di essere passato a leggere qualche volume de “I piccoli brividi”… ed infine mi sono buttato sui libri che ancora oggi (quando posso e riesco) leggo: gialli e thriller… a me mia madre racconta che mi tovò seduto a terra, al fianco a letto, con il topolino in mano… mi chiese “Cosa fai?” Ed io risposi che leggevo! Non credendoci, mi fece provare che leggevo e che all’epoca sapevo leggere!! Un altro ricordo da prime letture fumettistiche è quello in cui c’è mio padre addormentato sul letto, io al suo fianco con il topolino ed usavo il suo dito indice per tenere il segno della lettura 🙂 buona lettura a tutti!
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Grazie per esserti raccontato un po’ 😊
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Il mio primo libro che ho letto era sulla storia del calcio italiano, avevo 9 anni… lo conservai gelosamente per un pò poi in seconda superiore lo donai a un ragazzo, un mio caro amico, trasmettendo tutta la mia passione per lo sport 🙂 Il mio primo e impegnativo libro che ho letto è stato “Notre Dame de Paris” rimasi incantato dalla scrittura di Victor Hugo e dalla bellezza della parola, anima così dolce e delicata… fu quel libro che mi diede la voglia di scrivere e di comprendere la sua arte, immergermi dentro il pensiero 🙂 tutto qui 🙂 Buona giornata 😀
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Grazie per aver condiviso la tua storia. È bellissimo quello che hai scritto sul libro di Victor Hugo, un libro per te dalla duplice valenza quindi, visto che ti ha dato l’input per scrivere.
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si… mi ha fatto scoprire la bellezza e l’armonia che mi trasmette la scrittura… il miracolo della libertà racchiusa in qualche verso, di qualche poesia 🙂
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di hugo ho letto ultimo giorno di un condannato a morte…e’ un capolavoro!!!
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Bellissimo questo tuo articolo e la tua storia 😊
I miei genitori non hanno mai letto, mia madre leggeva alcuni romanzi rosa, ma non ricordo di aver mai bramato ciò che lei facesse. Da quello che lei stessa mi racconta ed anche i parenti e conoscenti, da prima ancora che io imparassi a leggere avevo sempre dei libri in mano, mi mettevo lo è facevo finta di saper leggere. A volte imparavo a memoria ciò che mia madre mi leggeva e poi andavo con quel libro dai vicini e facevo finta di saper leggere pronunciando parola per parola tutta la lettura che avevo precedentemente imparato. Io non ho ricordi di questi avvenimenti perché ero piccolissima. La svolta c’è stata quando la mia vicina di casa mi fece incuriosire con la montagna di libri che aveva, a nove anni mi presto Stephen Kong, per semathary. Lo lessi tutto d’un fiato. Comprai Harry Potter e da li è stato tutto in discesa. Ho anche avuto dei momenti in cui non ho letto per mesi, a volte mi capita ancora, ma so che questa passione non mi abbandonerà mai per cui attendo serenamente che ritorni e mi sovrasti 🙂
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Fantastico, imparavi a memoria i libri e poi fingevi di leggerli? Ripeto fantastico. Abbiamo varie similitudini, i miei non sono mai stati genitori dalla favola della buonanotte e le uniche letture che mia madre faceva erano gli harmony (non so se hai presente). Mi ricordo che ne lessi uno a dodici/tredici anni e lo trovai orribile. Grazie per esserti raccontata 😊
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Gli harmony 😂😂😂 non ne ne parlare, se mia madre potesse metterci le mani sopra lo farebbe credo, è rimasta ferma su quelle letture 🤦♀️ hanno fatto la storia però 😅
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Esatto, anche mia madre è rimasta a quei libri 😣
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🤦♀️🤦♀️🤦♀️ credo che ad affascinarle sia stato il tempo in cui hanno vissuto ed in cui leggevano. In quei libri cè quello che nei loro anni non potevano avere, non potevano fare o sognare. Noi invece siamo abituati ad ogni cosa, un appuntamento con un ragazzo è all’ordine del giorno. Non bramiamo quasi più nulla, pensaci…cosa possiamo mai desiderare di così tanto arduo che con un po’ di fortuna ed impegno non potremmo comunque avere? 🤷♀️ rimane il fatto che sono obbrobri della letteratura 👍
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A pensarci bene hai ragione. Pensa alla moda dei fotoromanzi che c’era anni e anni fa e che la maggior parte delle ragazze di allora leggere. Era il loro modo di sognare attraverso quelle storie. Qualitativamente pessimi ma lettissimi.
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Credo di avere avuto sempre uno slancio speciale verso la carta stampata. Fin da piccolissima mi circondavo di libri, riviste e tutto ciò che poteva essere letto. Forse il primo libro vero è stato “La torta in cielo” di Gianni Rodari ma quelli che hanno segnato la svolta verso la lettura sono stati “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e “Il giardino segreto”. Anche io come te non impongo la lettura agli altri e mi sento sempre ripetere la frase “stai sempre a leggere” ma con il tempo anche i miei parenti e amici si sono rassegnati.
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Il bello della frase “stai sempre a leggere” è che passiamo noi per quelle strane e non gli altri. Io sono quella che gira sempre con un libro in borsa e che al momento più opportuno lo cacciano e leggono, indipendentemente dal dove mi trovo e con chi mi trovo. Grazie per aver condiviso la tua storia 😊
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Io leggo anche mentre cammino per strada e la gente mi guarda pure male a volte. Ma sti cavoli!😊 è stato un piacere.
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Belle de la Bella e la bestia insomma 😊
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Hahahahha esatto!
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Bellissimo racconto 🙂 Credo di essere diventata lettrice quando alle elementari ho iniziato a leggere Harry Potter. Era appena uscito il primo film nelle sale e io lo adoravo! Negli anni successivi ho continuato leggendo diverse serie di libri per bambini e da lì mi sono appassionata sempre di più. Ancora prima di Harry Potter invece mia mamma mi leggeva tutte le sere alcune storie da un librone di racconti in olandese. (Sono per metà olandese)
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Harry Potter ha portato alla lettura una generazione di ragazzi. Mia madre non mi leggeva niente, anzi ripeto mi ha sempre rimproverato del tempo passato a leggere. Continui a leggere qualcosa in olandese?
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Purtroppo no 😞 anche se adesso che me lo chiedi ho capito che dovrei riprendere a leggere in olandese, almeno per non dimenticare la lingua! Probabilmente dovrei ricominciare con i libri per bambini.
Per fortuna il fatto che tua madre ti rimproverasse non ha influito sulla tua passione per la lettura ❤
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Assolutamente non ha influito.
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Io purtroppo ho tagliato via molti ricordi, e con essi il mio primo innamoramento con la lettura. Una cosa, però,è ancora bene impressa nella mia mente e nel mio cuore: le ore trascorse a leggere e rileggere “Piccole Donne”. Sognavo ad occhi aperti, immaginavo cosa volesse dire avere un porto sicuro. E poi… Jo… quella splendida ragazza mascherata da maschiaccio con la passione per la scrittura. Mi era impossibile non immedesimarmi!
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Piccole donne è stata la prima lettura di tantissimi lettori, io confesso di non averlo letto neanche. È uno di quei libri che è eternamente in wishlist. Grazie lo stesso per condiviso un tuo ricordo.
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Francy cara, mi conosci abbastanza per sapere che invece io,a differenza di te e di chi mi ha preceduto in questa affascinante discussione, IMPONGO non solo la lettura, ma anche quali libri leggere a tutti quelli che mi sono vicini. Anzi, più mi sono vicini e più glieli impongo, Pensereste che così mi faccio il vuoto attorno? E, invece, miracolo, no.
Anzi, i più bei rapporti,compreso quello tra me e te, sono frutto di questo amore e, chissà, questo gene con il quale siamo nate.
Anche per me l’inizio è stato Disney in tutta la sua magnificenza. I Topolini e le fiabe illustrate tratte dai film, E la fortuna, qualche anno dopo, di averci lavorato, fra i miei sogni da bambina.
Tra le principesse e i paperi, fra i nanetti e i Peter Pan.
Mia madre ripete in continuazione: “meno male che ci sono gli amici libri”.
Come potevo essere diversa?
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Una delle tante cose belle della lettura è avermi fatto conoscere persone che oggi posso considerare amici e tu sei una di queste ❤️. Comunque sono in tanti ad aver iniziato con i fumetti: Dio benedica il mondo Disney.
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Sono nata e cresciuta in mezzo ai quotidiani e ai libri. Mia nonna, che non ho mai conosciuto, era una poetessa. Ho iniziato leggendo gli articoli di calcio. A otto anni il mio primo libro, ‘Cartagine in fiamme’ di Julius Verne. Da lì ho iniziato a sognare e a vivere. Divoravo Cesare Pavese e Giovanni Arpino, Primo Levi e Hemingway oltre a ‘Tuttosport’ e ‘Guernica Sportivo’. Ero una bambina diversa, ma circondata di amici di carta. Sognavo di scrivere e la scrittura è diventata la mia vita. Sono stata fortunata: il mio sogno si è avverato. Ancora oggi leggo e scrivo, scrivo e leggo.
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Una nonna poetessa? Bellissimo. Non eri una bambina diversa, eri solo una bambina che amava la lettura ☺️. Bello anche che il tuo amore sia nato in modo un po’ anticonvenzionale visto che hai iniziato da articoli di calcio che è più un campo maschile. Grazie 😊
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Beh, “Gomorra” è stato anche uno dei miei libri fondamentali. 🙂
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Per una che molti definiscono “Alice nel paese delle meraviglie” Gomorra fu un pugno nello stomaco che mi face aprire parecchi gli occhi sulla realtà che mi circondava.
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Gira una foto di me poppante nel box che sfoglio un quotidiano, quindi credo di avere la lettura nel DNA. Il giorno che ricordo come fosse ieri è però quello in cui mio padre, per farmi passare il tempo mentre ero a letto credo col morbillo (7 anni o giù di lì), tornò a casa con “Il decameroncino” (versione per bambini del Decamerone) dicendomi che se l’avessi finito in giornata il libraio mi avrebbe regalato un altro libro. Detto fatto, dopo cena stavo già leggendo altri racconti, e da lì non mi sono più fermata.
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Che bellezza, finire presto un libro per la gioia di riceverne presto un altro. Grazie 😊
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Topolino per sempre, altroché!
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